CANE DA PASTORE DI VALLÉE
(POLSKI OWCZAREK NIZINNY)
RAZZA AMMESSA
AL REGISTRO SUPPLEMENTARE RICONOSCIUTI (R.S.R.)
DI PRIMA GENERAZIONE SENZA LIMITAZIONI
E’ possibile effettuare il riconoscimento in occasione di CAC – CACIB – Mostre Speciali o Raduni di razza.
Detto anche pastore polacco di pianura, il Pastore di Vallèe è dotato di grande agilità e vivacità, caratteristiche normali di un cane da lavoro di media grandezza, anzi piuttosto piccolo, dal temperamento scattante e deciso. Per il suo straordinario carattere è stato impiegato, per secoli e secoli, i lavori legati alla vita dei campi e all'attività dei pastori.
ORIGINE
La razza viene menzionata già nell’ antichità in Polonia, essa deriva da razze asiatiche che sono le antenate più prossime della maggior parte dei cani da pastore europei, antica di secoli, forse di millenni, conservatasi grazie all'isolamento dei luoghi nei quali si è formata e ha vissuto, giacché ha subito solo alterazioni dovute a fattori ambientali che ne hanno determinato l'individualità. Il Pastore di Vallèe è stato sempre il compagno inseparabile dei pastori, sostituendoli talvolta addirittura nella conduzione e sorveglianza del gregge. La sua versatilità è paragonabile a quella del cane da Pastore Bergamasco in Italia o del Pastore catalano in Spagna. Né dobbiamo stupirci che queste razze abbiano molte attitudini in comune. Basti pensare alle loro lontane origini. Troviamo qui, infatti, vari denominatori comuni: le greggi, i pascoli e il pastore che trascorre la maggior parte di tutti i giorni nel suo chiuso mondo rurale. Ma al centro di esso c'è sempre un cane, un compagno indispensabile per sopportare difficili condizioni di vita.
SITUAZIONE ATTUALE
La diffusione di questa razza, come del pastore e dei Tatra, era limitata al paese d'origine. I pochi esemplari, allevati anche in Olanda e in Germania, discendevano tutti da cani esportati a suo tempo dalla Polonia e poi allevati in quei paesi. Il cane da Pastore di Vallèe è più diffuso del pastore dei Tatra. Prescindendo dall'abilità sul lavoro, questa razza, su un piano puramente cinofilo, si impone come cane da compagnia e da guardia, in quanto molto adatto con i suoi latrati a segnalare la presenza di estranei; ed inoltre, per la sua media mole, che gli fa occupare uno spazio piuttosto ridotto in casa, è molto apprezzato. L'isolamento della Polonia negli anni del secondo Dopoguerra influì notevolmente sulla scarsa diffusione all'estero delle due razze di cani da pastore. Anche il Pastore di Vallèe fu presentato all'esposizione Mondiale di Parigi del 1974. Fino a quell'anno se ne potevano vedere esemplari isolati in Olanda, Germania e qualche altro Paese, frequentato dagli espositori che avevano già cominciato ad allevare la razza nell'Europa occidentale. In occasione di successive esposizioni mondiali Berna 1979, Verona 1980, Dortmund 1981, EuroChampion Bruxelles 1982, Madrid 1983, si sono visti alcuni dei più bei campioni europei, fra i quali campioni polacchi che concorrevano per il titolo mondiale e cercavano di conseguire titoli per il campionato internazionale di bellezza. Appena conosciuta, la razza, conquistò un nutrito numero di ammiratori, cosa abbastanza frequente per tutte le razze di cani da pastore: le loro doti naturali, infatti, li rendono molto popolari sia per la facilità di addestramento sia per la piacevolezza del loro carattere. Grazie ai 30-35 affissi specializzati presenti in Polonia, ci sono, per la razza, sufficienti garanzie di sopravvivenza senza quei rischi di consanguineità latenti fra le razze e poco diffuse. Nel resto d'Europa ci sono altri 60 allevamenti che si dedicano alla diffusione di questi cani, in primis in Germania, dove vi sono ben due club di razza. In Italia, il cane da Pastore di Vallèe non è molto diffuso, ma non è del tutto sconosciuto. Alcuni appassionati hanno presentato nelle nostre manifestazioni esemplari di grande tipicità e nel nostro Paese è nata anche qualche cucciolata un esemplare di proprietà italiana ha conquistato il campionato del mondo a Verona nel 1980. In Gran Bretagna e così anche negli Stati Uniti, dove una razza per essere riconosciuta ed ammessa quindi alle competizioni e ad iscrivere soggetti al libro origini deve contare su un certo numero di soggetti presenti in quei Paesi, il Pastore di Vallèe appunto non è riconosciuto se non da organizzazioni minori, ma nonostante tutto gode di una certa diffusione.
CARATTERE
. Quando una razza riesce a farsi strada e a diventare popolare e segno che nel suo carattere ci sono qualità apprezzate dal grande pubblico che ne capisce il valore essa, all'occorrenza, servirsene. Il cane da pastore di Valle agile in rapporto alla struttura, pronto nei riflessi, Intelligente, infaticabile come la maggior parte dei cani da pastore, è docile con i padroni e diffidente con gli estranei, al punto che in molti casi arriva a non accettare il cibo da chi non conosce. Queste qualità fanno di lui un cane che, sottoposto ad addestramento, è capace di rintracciare esplosivi nascosti o di impedire a persone sconosciute l'accesso a un recinto. In operazioni di salvataggio infatti ha dato ottimi risultati. In Polonia attualmente è impiegato per rintracciare persone sepolte sotto macerie e nei servizi di polizia. Si adatta rapidamente e una volta addestrato accetta senza problemi gli ordini dell'istruttore.la taglia piuttosto piccola non impedisce al Pastore di Vallèe di portare con sé generi di pronto soccorso quando è impiegato in missioni di salvataggio. Ma al di là di tutto questo, è forse il suo straordinario comportamento in famiglia, dove svolge alla perfezione compiti di cane da compagnia, che ha favorito la sua diffusione.
ATTENZIONI E CURE SPECIFICHE
È essenziale rispettare la natura selvatica del suo pelo: il bagno gli va fatto raramente usando saponi neutri o prodotti specifici per cani. Il pelo ruvido e non deve essere ammorbidito. Anche l'uso della spazzola non deve essere troppo frequente, circa ogni due settimane se la tessitura è corretta. La razza non va in una vera muta se correttamente tolettata, ma ha solo una leggera perdita specie nelle femmine prima del calore.
Attenzione che se non lavato e spazzolato il pelo tende ad incordarsi.
La vita all'aria aperta, anche nelle intemperie, è indispensabile per la sua salute fisica e psichica. Senza una corretta ossigenazione e qualche ora trascorsa quotidianamente all'aperto, non è possibile il suo normale sviluppo e la sua buona salute. Anche se originario di un Paese molto freddo si adatta facilmente ai climi caldi, ma è necessario che disponga sempre di un luogo ombroso dove rifugiarsi quando ne sente il bisogno. Per tutto il resto è un cane che si acclimatata molto facilmente.